Col recupero dell’evasione, che abbiamo supposto essere di duecento miliardi di euro (14% del PIL), si potrebbero fare tante cose. Si potrebbero, per esempio, ribassare di un buon 50% le attuali aliquote irpef, e ciò costituirebbe già un doveroso atto di giustizia nei confronti dei contribuenti onesti. Oppure, poiché l’Italia ha tanti problemi (debito pubblico, disoccupazione, povertà, servizi insufficienti, scarsa competitività), si potrebbe decidere di lasciare inalterato il carico fiscale attuale per qualche anno, fino a quando non si scorgano i segni di un’inversione di tendenza.
Con metà di duecento miliardi di euro, si potrebbe eliminare la povertà, creare nuovi posti di lavoro, migliorare i servizi e l’informazione, promuovere la ricerca e l’innovazione. Con l’altra metà si potrebbe avviare un’operazione di azzeramento del debito pubblico. Dopo pochi anni, gli italiani scoprirebbero di vivere in un paese più ricco, più attento ai bisogni della gente e meno assetato di tasse.
Perché combattere l’evasione fiscale?
15 anni fa
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