Ho ricevuto solo quattro risposte: una da parte della Segreteria de La Margherita e tre da parte dei 51 parlamentari interpellati.
Risposta 1
5.10.06
La ringrazio sinceramente per il messaggio e per il suggerimento che ci ha inviato, che passo ai competenti uffici del Partito. Le segnalo in particolare che al link http://www.governo.it/Governo/Ministeri/ministeri_gov.html sono presenti tutti i contatti - dal Sito alla e-mail ai numeri di telefono all'indirizzo per la posta ordinaria - dei Ministri e dei Ministeri del Governo, incluso ovviamente il Ministero dell'Economia e delle Finanze, e che lei potra' mettersi in contatto con i dirigenti dei nostri Dipartimenti "Sviluppo Economico" e "Finanza Pubblica" (pagine dedicate al link "Dipartimenti" nella home page del nostro Sito nazionale) rispettivamente Sen. Gianfranco Morgando e Sen. Natale D'Amico, utilizzando gli indirizzi che sono pubblicati nel Sito http://www.senato.it (vale a dire nel Sito ufficiale del Senato della Repubblica).
Cordialmente,
Ivano Gobbato
Responsabile del Punto di Contatto margheritaonline.it
La prima risposta porta la firma di Ivano Gobbato, responsabile del Punto di Contatto margheritaonline.it: “La ringrazio sinceramente per il messaggio e per il suggerimento che ci ha inviato, che passo ai competenti uffici del Partito”. Bene, questi competenti uffici del Partito finora non hanno risposto. Le ipotesi sono tre: o non sanno cosa dire, o l’argomento non è di loro interesse, oppure ci stanno ancora studiando sopra.
Risposta 2
6.10.06
L’idea non è male ma suona un po’ Grande Fratello.
Bisogna andarci piano.
Cordialmente
Antonio Di Pietro
La seconda risposta è quella dell’On. Antonio Di Pietro. Vi notiamo una questione di merito (“l’idea non è male”), insieme ad una sorta di vago timore di essere controllati e defraudati della privacy (“ma suona un po’ Grande Fratello”). Da qui l’invito alla prudenza: “Bisogna andarci piano”.
Non ho replicato all’Onorevole a causa del tono sentenzioso della sua lettera, ma posso subito tranquillizzarlo in questa sede. Il fatto che ci sia traccia delle nostre transazioni non significa che esse debbano essere note ad altri: lo potranno diventare solo nel caso di un’indagine giudiziaria nei nostri confronti. E’ un po’ come avviene per le conversazioni telefoniche: da qualche parte c’è la traccia, ma essa rimane segreta fino a quando non ci sia una ragione valida per svelarla. Qualcuno osserverà che c’è pur sempre il pericolo di essere intercettati e spiati. Se ciò dovesse accadere, non si dovrà fare altro che perseguire e punire severamente i colpevoli. In ogni caso, la persona onesta non avrebbe nulla da temere da una possibile intercettazione. Se le paure dell’On. Di Pietro sono infondate e non costituiscono un problema, almeno per la persona onesta, se ne deve dedurre che egli non fornisce argomenti contrari alla mia proposta.
Risposta 3
13.10.06
Egregio Sig. Muni,
La Sua proposta è interessante e in parte è contenuta nel collegato della Legge Finanziaria. Ma per battere il sommerso bisogna introdurre un nuovo patto fiscale, fondato sul contrasto di interessi. Speriamo bene.
Un cordiale saluto
Bruno Tabacci
La terza risposta (alla quale non ho replicato per le stesse ragioni di cui sopra) proviene dall’On. Bruno Tabacci. Dopo un’attestazione di apprezzamento (“La Sua proposta è interessante”), segue un’affermazione (“e in parte è contenuta nel collegato della Legge Finanziaria”), che, a tutta prima, sembra sminuirne il valore. Come dire: la proposta è valida, ma arriva tardi, perché qualcun altro ci ha già pensato. In realtà, se leggiamo con più attenzione, scorgiamo che l’On. Tabacci precisa, correttamente, che la proposta è contenuta solo “in parte” nella Finanziaria, ed è proprio qui il problema. Come avrò modo di osservare (cfr. cap. 14), infatti, la mia proposta non può funzionare se è applicata solo in parte.
Il giudizio positivo dell’On. Tabacci è anche oscurato, e questa volta in modo deliberatamente propositivo, da una controproposta (“Ma per battere il sommerso bisogna introdurre un nuovo patto fiscale, fondato sul contrasto di interessi”). Insomma, per l’Onorevole, è meglio puntare sul contrasto di interessi, ossia, se ho ben compreso, sulla facoltà di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese effettuate e documentate. Ora, non ci vuol molto per capire che il contrasto di interessi, oltre a comportare un numero impressionante di documenti di spesa (che poi dovranno anche essere conservate per eventuali successivi controlli), e quindi una complicazione burocratica, non garantisce che le parti abbiano davvero interesse a pagare le tasse. Facciamo un esempio: se il medico, che ha un’aliquota irpef del 43%, mi offre una parcella scontata del 20%, io, che detraggo dalla mia Dichiarazione il 19%, troverei vantaggiosa l’offerta del professionista e avrei interesse ad accettarla. Alla fine, ci guadagniamo io e il medico: ci perde solo lo Stato. Nemmeno l’On. Tabacci, dunque, porta argomenti in grado di dimostrare l’infondatezza della mia proposta.
Risposta 4
18.10.06
Da parte del Sen. Saro
Egregio Signor Muni,
Sono molto interessato alla sua proposta di legge. Se desidera inviarmela, tramite questo indirizzo e-mail oppure via fax 0667605XXX, il recapito telefonico della mia segreteria di Roma è: Sig.ra Anna P. 349 0812XXX.
La ringrazio e le invio cordiali saluti.
Come si vede, a differenza dei suoi colleghi, il Senatore Saro non esprime giudizi di merito, ma si dichiara molto interessato e vuole conoscere meglio la proposta di legge.
Siccome io non sono un politico, gli chiedo un aiuto.
Replica 1
18.10.06
Preg.mo Sen. Saro
La mia è una semplice idea. Per farla diventare “proposta di legge”, avrei bisogno di aiuto. Forse Lei conosce qualcuno che può venirmi incontro, magari qualcuno che abita a Udine, dove risiedo. In alternativa, mi faccia tutte le domande che vuole sulla mia proposta e io sarò lieto di risponderLe. Mi presento: sono un medico di 57 anni, libero professionista e libero pensatore, sposato con due figli; non ho mai aderito ad alcun partito politico; non sono schierato con nessuno; ho tante idee, ma poca esperienza pratica. Sono raggiungibile a questo indirizzo e-mail oppure al tel. 0432531XXX.
Cordialmente
Pietro Muni
Trascorrono tre settimane, prima che il Sen. Saro si rifaccia vivo con questa nuova sorprendente e-mail:
Risposta 4 bis
8.11.06
Egr. Signor Muni
Sono interessato alla sua Proposta di legge. Le ho già inviato il messaggio il 20 ottobre, penso che non ha avuto modo di vedere la posta. Oltre all’indirizzo elettronico che le appare può utilizzare anche il fax. 06/67605XXX o telefonare alla mia assistente 349 0812XXX.
Cordiali saluti
Sen. Ferruccio Saro
Dal momento che non mi è mai capitato nella vita di formulare una proposta di legge, replico come posso.
Replica 2
Udine 9.11.06
La mia proposta è semplice da enunciare (SOSTITUIRE LA CARTAMONETA CON DENARO ELETTRONICO) e semplice da attuare dal punto di vista tecnico. Occorre superare tre principali ostacoli: il primo consiste nella diffidenza pregiudiziale della gente di fronte a tutto ciò che è nuovo (ma ho già una soluzione infallibile, che dovrebbe risolvere il problema in pochi mesi); il secondo ostacolo (forse il maggiore) è quello di convincere l’establishment politico-economica; il terzo ostacolo va individuato nella prevedibile controffensiva della criminalità organizzata. Si tratta di una vera e propria rivoluzione (sociale, economica e politica), ma, soprattutto, di un’autentica novità e, come tutte le novità, si presta a facili fraintendimenti (per questo avrei piacere di parlarne personalmente con qualcuno di Sua fiducia o con Lei direttamente).
Apparentemente, l’uso del denaro elettronico in sostituzione della cartamoneta non dovrebbe cambiare di molto la nostra vita e, invece, se ci si pensa bene, le nostre abitudini cambierebbero radicalmente, per forza di cose.
Il segreto sta nel fatto che il denaro elettronico lascia sempre una traccia. Da ciò derivano gioie e dolori.
Sarebbe molto difficile realizzare traffici illeciti (spaccio di droga, prostituzione, racket, truffe, traffico d’armi): tutto il mondo della criminalità (organizzata o meno) dovrebbe riorganizzarsi o sparire.
Sarebbe molto difficile evadere il fisco: lo Stato potrebbe prelevare la sua parte ad ogni transazione e non ci sarebbe bisogno di presentare la dichiarazione dei redditi.
Se tutti pagano le tasse, tutti pagano meno tasse.
Non ci sarebbe bisogno di tenere nelle nostre case archivi cartacei: tutto è nella memoria del computer, e lì resterebbe (per rispettare la nostra privacy), a meno che un giudice non abbia bisogno di indagare.
L’apparato finanziario potrebbe essere notevolmente snellito e il relativo personale riconvertito a lavori più utili.
Non ci sarebbe bisogno della zecca dello Stato e nemmeno degli strumenti per verificare le banconote: i falsari dovrebbero cercare nuovi espedienti per arricchirsi.
I mendicanti sparirebbero dalla nostre strade.
Non potremmo dare le nostre offerte nelle chiese.
Le mance sparirebbero.
Nessuno entrerebbe nelle nostre case o scipperebbe le borsette alle signore perché sanno che soldi non ce ne sono.
Nessuno sequestrerebbe una persona a scopo di estorsione, perché verrebbe scoperto in un battibaleno.
Il Governo non dovrebbe, ad ogni Finanziaria, inventarsi il modo di far cassa, né colpire questo o quello, o mettere una categoria contro un’altra: gli basterebbe aggiustare di qualche decimale l’aliquota fiscale, secondo la bisogna, senza sconvolgere la vita di alcuno e gravando equamente su tutti.
Sarebbe più appagato il desiderio di giustizia della gente, con un positivo effetto educativo: ci sarebbe più tranquillità, più armonia sociale, più motivazione alla cooperazione, meno sprechi, maggiore distribuzione della ricchezza e, forse, meno malattie da stress.
Alla fine, dovrebbe diffondersi il compiacimento generale di vivere in un mondo migliore, insieme al desiderio di riformare la politica (io penso ad una Democrazia Diretta).
Tutto quanto sopra dovrebbe costituire oggetto di ammirazione e di emulazione da parte di altri paesi, fino a coinvolgere il mondo intero.
P.S. Mi rendo conto che il mio progetto può apparire molto ambizioso, ma io ci credo e ci sto lavorando sopra da qualche anno, nella speranza che qualcuno lo raccolga e lo porti avanti quando io non ci sarò più.
Un cordiale saluto
Pietro Muni
Non ho più ricevuto messaggi da parte dell’On. Saro, né degli altri politici su menzionati.
Perché combattere l’evasione fiscale?
15 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento