mercoledì 22 luglio 2009

16. La rivoluzione in sintesi

Gli effetti “rivoluzionari” legati all’uso esclusivo del denaro elettronico sono stati illustrati nella seconda replica all’On. Saro, ma qui conviene riprenderli sia per sottolinearne l’importanza (in questo caso, credo, repetita iuvant), sia per poterli definire un po’ meglio.
• Essendo molto difficile evadere il fisco, tutti pagherebbero le tasse e lo Stato avrebbe 200 miliardi di euro a disposizione, che sono più che sufficienti per eliminare la povertà, creare nuovi posti di lavoro, migliorare la qualità dei servizi e incentivare la ricerca.
• Si avrebbe l’impressione di vivere in una società diversa e più equa.
• Il carico fiscale sui contribuenti si ridurrebbe considerevolmente.
• Il Ministero dell’Economia e delle Finanze potrebbe snellirsi e ridurre i propri costi.
• Lo Stato potrebbe prelevare la sua parte ad ogni transazione e il cittadino non dovrebbe presentare la dichiarazione dei redditi.
• La pletora dei commercialisti dovrebbe convertirsi in lavori socialmente più utili.
• Non ci sarebbe bisogno di tenere nelle nostre case archivi cartacei: tutto resterebbe nella memoria del computer, nel pieno rispetto della nostra privacy, a meno che non vi sia una qualche ragione superiore a giustificazione di un’indagine conoscitiva.
• Non ci sarebbe bisogno della zecca dello Stato e nemmeno degli strumenti per verificare le banconote.
• I falsari dovrebbero cercare nuovi espedienti per arricchirsi.
• I mendicanti sparirebbero dalle nostre strade. Se essi sono realmente bisognosi, non è etico infierire ulteriormente su di loro umiliandoli e affidandoli all’umore del passante, ma lo Stato dovrebbe prendersi cura di loro e, anche attraverso l’erogazione di un “reddito minimo”, tutelare la loro dignità di persone.
• Non potremmo dare le nostre offerte nelle chiese. In alternativa, ciascuna parrocchia potrebbe chiedere ai propri fedeli una qualche forma di pagamento per i servizi che ricevono e chiuderla lì.
• Le mance sparirebbero. Non si pensi che io abbia pregiudizi nei confronti delle mance, ma ritengo che il lavoratore possa essere altrettanto contento se, rinunciando alle mance, percepisse uno stipendio adeguato.
• Il mondo dell’illegalità, i mafiosi, i camorristi, gli spacciatori di droga, le prostitute, dovrebbero riorganizzarsi o sparire.
• I ladri non entrerebbero nelle nostre case, né scipperebbero le borsette alle signore, perché soldi non ce ne sono, e nemmeno sarebbero attratti da altri oggetti di valore, perché difficilmente riuscirebbero a trovare un acquirente.
• Nessuno sequestrerebbe una persona a scopo di estorsione, perché, una volta incassato il denaro (elettronico) del riscatto, verrebbe scoperto in un battibaleno.
• Ci sarebbe un netto calo della criminalità.
• Grazie all’esistenza di una Finanza Digitale, i tempi della giustizia si ridurrebbero drasticamente, almeno per i reati a sfondo economico.
• Sarebbe più appagato il desiderio di giustizia della gente.
• Alla fine, dovrebbe diffondersi il compiacimento generale di vivere in un mondo veramente “umano”.
• In queste condizioni, la partecipazione politica dei cittadini sarebbe favorita e si potrebbe realizzare una Democrazia Diretta.
Tutto quanto sopra potrebbe costituire oggetto di ammirazione e di emulazione da parte di altri paesi, e non è escluso che ne possa venire contagiato il mondo intero.

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