mercoledì 22 luglio 2009

11. Perché combattere l’evasione?

In una repubblica democratica, l’evasione innesca una serie di reazioni a catena che, alla fine, nuocciono alla collettività e costituiscono un pericolo per la democrazia stessa.
Evasione non significa solo appropriazione indebita di denaro e arricchimento truffaldino; significa anche disposizione d’animo allo sfruttamento, al raggiro e all’inganno. Chi evade carica sugli “altri” il costo dei servizi, di cui egli stesso beneficia. E’ un mantenuto. E’ un uomo scaltro e senza scrupoli, un approfittatore, un compendio di parassitismo, latrocinio, malvagità e protervia.
L’evasione si oppone all’equità sociale e al riconoscimento della pari dignità dei cittadini, all’interesse generale e al bene comune.
Dove c’è evasione ci sono anche traffici illeciti, corruzione, gruppi di potere, caste, massonerie, associazioni a delinquere, criminalità organizzate.
Dove c’è evasione conta la posizione di forza, il saper scegliere il carro vincente, l’accompagnarsi ad amicizie adeguate, il coltivare le conoscenze che servono, entrare nel “giro giusto”, quello che ti offre le migliori opportunità.
Dove c’è evasione il cittadino onesto si sente fuori posto, snobbato, emarginato, e si svuota di ogni motivazione alla partecipazione politica e alla solidarietà sociale.
In questo terreno la democrazia non alligna. La democrazia, infatti, ha bisogno del rispetto delle persone e delle regole, di trasparenza, di legalità, di equità e giustizia.
Per tutte queste ragioni, l’evasione va considerata il problema numero uno, il “male” per eccellenza. Una pandemia, una guerra mondiale, la più catastrofica calamità naturale o la più micidiale bomba atomica possono fare milioni di vittime e, tuttavia, producono meno danno di un’evasione fiscale metodica e generalizzata, che, come un cancro, è in grado di minare subdolamente la nazione intera, fino a distruggerla nei suoi princìpi morali fondamentali. L’evasione è, come il peccato originale, la fonte dell’ingiustizia, una ruggine che corrode, un malessere profondo che disintegra, un morbo che destruttura. Essa è la causa prima di tutti i mali.

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